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IL SANREMO STORICO A DA ZANCHE – DE LUIS SU PORSCHE 911 GR. B

Nella cittadina famosa in tutto il mondo per la canzone italiana durante il lungo week-end dal 11 al 14 Aprile è andato in scena un altro degli avvenimenti simbolo degli appassionati di motorismo: il Rally di Sanremo. A festeggiare i 90 anni dalla prima edizione del 1928 ben 5 specialità tutte sotto l’egida di ACI Sport, la competizione delle auto moderne valida per il campionato italiano, il Sanremo Leggenda, una sorta di mini rally svoltosi solo nella giornata di domenica, sempre con le moderne, l’Eco Rally riservato alle auto ad energia alternativa, e due riservati alle auto d’epoca, il Sanremo Rally Storico e la Coppa dei Fiori riservato agli specialisti della regolarità a media.

Venerdì mattino sul piazzale antistante la vecchia stazione ferroviaria sul lungomare, a pochi passi dal palco partenza allestito di fronte al Casinò, gli appassionati hanno potuto assaporare e gustare le fasi di preparazione delle vetture partecipanti passeggiando nell’area di assistenza, con il piacere nel vedere l’applicazione dei numeri di gara, la scelta delle gomme più idonee, mettere a punto gli strumenti, correggere le note sul road book e rivedere vecchi amici. D’impatto la differenza fra i furgoni di assistenza delle storiche di fianco ai Tir delle ufficiali moderne, così come vedere sotto ai tendoni alzate sui crich le veterane che hanno fatto la storia dei rally anni 80 e le moderne su cavalletti di ultima generazione come sospese nell’aria.

Due ere e due mondi, così come il pubblico presente sulle prove speciali, le stesse per tutte le specialità, di pomeriggio le storiche, dalla sera le moderne, le uniche ad aver disputato nel pomeriggio la prima ps. in veste di prova spettacolo, uno stretto mini circuito di qualche centinaia di metri fra ballone di paglia, marciapiedi e muretti, sul parcheggio del porto Sole di solito riservato ai proprietari degli yacht ancorati lì di fianco. Fortunatamente questa ps. è stata privata alle storiche, che in quei momenti avevano già ultimato il primo dei due giri previsti sulle 3 mitiche speciali passando per Vignai, passo Ghimbegna, Bignone, Coldirodi, San Romolo e Perinaldo.

San Romolo è stato un punto strategico, si sono potute vedere due ps. distanti solo un paio di chilometri, con accesso senza lunghe camminate: la Bignone e la San Romolo. La prima nell’ultimo tratto, un guidato misto veloce a fine discesa del monte Bignone ci ha fatto godere di alcune sbandate da freni roventi e gomme fuori temperatura su asfalto asciutto ma non proprio pulito alternato da numerosi rigagnoli formatisi a sfogare l’acqua caduta abbondantemente nei giorni precedenti, un sole splendente che però filtrava debole tra la fitta boscaglia.

La seconda sul bivio della sp61 dove si sono viste delle belle intraversate delle trazioni posteriori ed addirittura un testa coda di una Alfetta Gtv per il piacere del folto pubblico presente in quel punto.

Pubblico ben composto e rispettoso delle zone proibite perlopiù di ‘giovanotti’ ben preparati in materia, vogliosi di confrontarsi raccontando del loro sapere circa quelle auto, preparati nel riconoscere dal suono del motore il modello in arrivo ancor prima di averlo visto, inconfondibile il suono del 6 cilindri boxer delle 911, cosi come l’urlo delle M3, il sibilo della turbina delle Delta, cupo e vibrante quello della Subaru.

In piedi nel bosco con le scarpe infangate, telefonini e tablet pronti allo scatto, qualcuno ancora con la vecchia macchina fotografica a cogliere l’attimo, i particolari, la sbandata, scatti da ammirare poi a casa con calma, come un quadro d’autore.  Mentre nell’aria l’odore di freni bruciati cominciava a svanire, si sentiva solo parlare di Biasion, Alen, Kankkunen, Mc Rae, di Delta, di gruppo A, gruppo B, trazione posteriore, slick, kugelfischer, carburatori, benzina rossa…, di aneddoti vissuti in quegli anni, rimpianti di non esser dall’altra parte, quella on board!

La sera, invece, per il passaggio delle moderne, molto più pubblico, meno composto ed irriverente ai commissari, la maggior parte giovani, lì più per passare il tempo, vogliosi di urlare e far casino più che per passione, non conoscendo le differenze fra una Peugeot ed una Skoda, per loro solo auto colorate che fanno spettacolo… speriamo che fra loro in qualcuno nasca la vera passione.

All’arrivo sabato pomeriggio di fronte al Casinò municipale il podio del 33° Sanremo rally storico edizione 2018 ha visto sul gradino più alto Lucio Da Zanche navigato da Daniele De Luis con la Porsche 911 sc gruppo B in livrea dell’epoca Rothmans, secondi Luigi ‘Lucky’ Battistolli e Fabrizia Pons su Lancia Delta integrale 16v in livrea nero opaco, terzo gradino del podio per Davide Negri e Roberto Coppa, su Porsche 911 Gruppo 4.

Vittoria non facile quella di Da Zanche al debutto con una gruppo B, un testa a testa con Elia Bossalini su Porsche 911 SCRS navigato da Harshana Ratnayake fino alla speciale numero 10 quando una foratura gli faceva perdere la possibilità di combattere la vittoria, solo ottavi a fine gara. Le incognite dei rally sono anche queste.

Rombi d’epoca 18.04.2018